Mi chiamo Rossano Caldaroni, classe 1965.
Ho iniziato ad esplorare il mondo delle arti applicate, a volte dette impropriamente “minori”, in quanto attratto dall’infinito lavoro di ricerca, prove e sperimentazioni che opere di questo tipo comportano, per verificare la possibilità di ottenere un risultato espressivo convincente.
Sedotto dai colori smaltati e brillanti della pasta vitrea, mi sono avvicinato alla tecnica del mosaico, specificamente quello ottenuto attraverso l’utilizzo di tessere minute, ricavate attraverso la cosiddetta “filatura dello smalto”.
E’ una tecnica che conferisce al mosaicista la possibilità di ottenere la quasi totalità delle gradazioni dello spettro dei colori visibili dall’occhio umano, attraverso la combinazione, tramite fusione a circa 850 gradi, di smalti di tinte diverse, chiamate madretinte. Gli smalti, resi malleabili dal calore prodotto dalla fiamma di un bruciatore, vengono manipolati dal mosaicista fino a creare delle “bacchette”, poi sezionate in tessere, dalla forma geometrica e dalle dimensioni desiderate, avvalendosi di strumenti appositi.
Ho sposato questa tecnica espressiva poiché ho immaginato che mi avrebbe dato la possibilità di eseguire delle rappresentazioni figurative il più possibile descrittive, facendo leva sulle dimensioni minute delle tessere, e sulla possibilità di “sporcarle” attraverso una moltitudine di toni di colori differenti.
Pur disponendo di una superficie bidimensionale, sin dal principio ho desiderato prestare attenzione alla capacità di ricreare un effetto di rilievo che di fatto non esiste.
Ho cercato di ottenere l’illusione tipica della tridimensionalità, non solo rispettando i rapporti dimensionali e spaziali tra le varie figure o oggetti rappresentati, e tra questi e lo sfondo, ma soprattutto tramite giochi insistiti di sovrapposizione di toni di colore diversi.
I miei lavori sono caratterizzati da una ricerca assidua di contrasti cromatici ottenuti mischiando in modo scientifico pantoni diversi in fase di fusione, raggiungendo effetti pittorici con tessere che assumono la caratteristica di trasformarsi in tocchi di pennellate di smalto.
L’accostamento di una moltitudine di tessere minute, caratterizzate da toni di colore permanentemente mutevoli, simula con più facilità l’idea del movimento, producendo un effetto curiosamente realistico. Tutto così si trasforma in motivo ritmico, attraverso un’assidua alternanza di giochi cromatici, ossessivi, che crea un senso di eccitazione coloristica e di accentuato dinamismo.
La scelta dei soggetti su cui ho operato, oltre che dal gusto personale, nasce da una mia personale volontà di cimentarmi su temi diversi, concentrandomi su lavori che avrebbero potuto restituire un esito felice se tradotti per mezzo di questa tecnica decorativa.
Pur essendo caratterizzati da un medesimo stile compositivo, tali manufatti presentano lo sforzo, non vano, di essersi saputi adattare di volta in volta alle differenti esigenze interpretative che ogni singolo soggetto ha richiesto.